L’Albero del Noi è un’associazione nata ad Arezzo con finalità educative, culturali e di promozione della cittadinanza attiva e responsabile.
Abbiamo fondato l’associazione nel novembre 2018, partendo dalla convinzione che, in questa nostra epoca, siano centrali quattro esigenze e quattro temi.
Desiderio e progetto: restiamo umani!
- Convivialità! Creare un luogo (fisico, emotivo, mentale) in cui far crescere relazioni umanizzanti e significative basate su: la relazione faccia a faccia, la reciprocità, la fraternità/sororità, la condivisione di una speranza, cioè di un senso.
- Resistenza! Resistere all’aggressione che la nostra umanità sta subendo, reagire alle passioni tristi (impotenza e disgregazione), risvegliare le energie creative narcotizzate e bloccate dall’ideologia egemone basata su individualismo+materialismo+razionalismo.
- Cittadinanza attiva! Praticare insieme il pensiero critico e l’immaginazione politica, aiutarci a conoscere la realtà in cui viviamo, dare su di essa un giudizio, impegnarci attivamente insieme ad altri per affrontare i problemi collettivi e realizzare cambiamenti positivi, partendo dalla propria vita e dalla realtà locale (circolo ermeneutico e pedagogico: conoscere-scegliere-agire).
- Associazione! Tutto questo richiede che esista un’associazione di persone, cioè un gruppo minimamente organizzato e stabile.
Orizzonte culturale: mettiamo al centro 4 temi!
- ANTROPOLOGIA RELAZIONALE! Coltivare una socialità fatta di fiducia, generosità, cooperazione, reciprocità, dono.
- DEMOCRAZIA! Restituire efficacia e centralità alla democrazia e ai suoi ideali fondanti (uguale dignità, libertà, equità, solidarietà).
- COMUNICAZIONE! Promuovere un uso appropriato e non alienante delle tecnologie dell’informazione e dei prodotti dell’industria culturale.
- DECRESCITA! (o meglio a-crescita per somiglianza con a-teismo) Favorire la transizione dalla società della crescita e della mercificazione illimitata alla società della sostenibilità e della convivialità, attraverso trasformazioni dei desideri, dei bisogni, della cultura materiale, che portino ad aumentare la ricchezza costituita dai rapporti sociali e dai valori d’uso autonomamente e liberamente generati.
Insieme per fare cosa?
Il punto di partenza è la convinzione che la crisi di civiltà che stiamo attraversando richieda prima di tutto un’elaborazione culturale, un impegno mentale prima che morale! Ma abbiamo anche la consapevolezza che non esiste conoscenza senza coinvolgimento, né buona teoria separata da buona pratica. Meglio ancora: che la riflessione non nutrita dal contatto diretto con la realtà e dalla passione civile diventa sterile intellettualismo.
Quindi: faremo attività di tipo educativo e culturale, ma è chiaro che, se l’associazione sarà vitale, dovrà ascoltare i desideri e le domande delle persone, e questo ci porterà ad impegnarci nel concreto …